I moti liberali del '20, del '30 e del '48


1. Il contesto: l'Europa della Restaurazione (1815)

Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, le potenze vincitrici (Austria, Russia, Prussia e Regno Unito) si riunirono nel Congresso di Vienna (1814-1815). L'obiettivo, orchestrato in gran parte dal cancelliere austriaco Metternich, era "restaurare" l'Europa pre-rivoluzionaria.

Questo si basava su due principi cardine:

Per garantire questo ordine, venne creata la Santa Alleanza (Austria, Prussia, Russia), un patto che impegnava i sovrani a intervenire militarmente ovunque l'ordine della Restaurazione fosse minacciato da idee liberali o nazionali (il principio di intervento).

Risultato: l'Europa fu "ingessata". L'Impero Asburgico controllava direttamente (Lombardo-Veneto) o indirettamente gran parte dell'Italia. La Germania era una frammentata Confederazione di 39 stati. Le aspirazioni alla libertà (costituzioni, parlamenti) e alla nazione (indipendenza, unificazione) vennero soppresse con la forza.


2. L'opposizione clandestina: le società segrete

Dato il clima di feroce repressione poliziesca, il dissenso non poteva essere pubblico. L'unica via era la cospirazione. Nacquero così decine di società segrete, modellate sulla Massoneria.

La più famosa e diffusa in Italia e Spagna fu la Carboneria.


3. Il primo ciclo: i moti del 1820-1821

La prima ondata rivoluzionaria partì dall'esercito, usando il metodo del pronunciamiento (colpo di stato militare).


4. Il contesto globale: l'indipendenza dell'America Latina e la dottrina Monroe

Mentre l'Europa reprimeva le libertà, l'America Latina le conquistava. Il processo era iniziato prima e in un contesto diverso, ma si concluse proprio negli anni della Restaurazione europea.

La dottrina Monroe

Negli anni '20, la Spagna era quasi sconfitta. La Santa Alleanza, dopo aver represso i moti in Spagna, discusse seriamente di inviare truppe oltre l'Atlantico per "restaurare" il dominio coloniale spagnolo.

A questo punto intervennero gli Stati Uniti. Nel 1823, il presidente James Monroe enunciò la famosa dottrina Monroe. Il messaggio era chiaro:

"L'America agli Americani"

Significava due cose:

  1. Gli USA non si sarebbero intromessi negli affari europei.
  2. L'Europa (e la Santa Alleanza) non doveva assolutamente intervenire nelle Americhe o tentare di fondare nuove colonie.

La dottrina ebbe successo perché era tacitamente appoggiata dalla flotta britannica, che per motivi commerciali preferiva avere a che fare con nazioni sudamericane indipendenti piuttosto che con il monopolio spagnolo. Questo fu il primo vero colpo al principio di intervento della Restaurazione.


5. Il secondo ciclo: i moti del 1830-1831

Questa seconda ondata fu diversa: non partì dai militari, ma dalle piazze (borghesia e popolo urbano). L'epicentro fu la Francia.

Risultato: l'Europa era spaccata: un ovest liberale (Regno Unito, Francia, Belgio) e un est assolutista (Austria, Prussia, Russia).


6. Il 1848: la "primavera dei popoli"

Il 1848 fu l'apice: una tempesta rivoluzionaria simultanea che sconvolse l'intero continente (tranne Regno Unito e Russia). Fu la fine della Restaurazione.

Cause (la "tempesta perfetta"):

  1. Crisi economica (1846-47): una disastrosa carestia provocò un crollo della domanda, portando a una crisi finanziaria e industriale. La disoccupazione e la fame resero le masse pronte alla rivolta.
  2. Motivazioni politiche: la borghesia liberale chiedeva più diritti, parlamenti e costituzioni.
  3. Motivazioni nazionali: popoli come italiani, tedeschi, ungheresi e cechi chiedevano l'indipendenza o l'unificazione.
  4. NOVITÀ - La questione sociale: per la prima volta, le masse operaie urbane (il proletariato) scesero in piazza non solo per la costituzione, ma per il lavoro, per il diritto di sciopero e per la riduzione della giornata lavorativa. (Non a caso, nel febbraio '48 venne pubblicato il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels).

Eventi principali:

Il fallimento del '48:

Sembrò la vittoria totale, ma in meno di un anno le rivoluzioni fallirono ovunque.

Perché fallì? Principalmente per la frattura interna al fronte rivoluzionario: la borghesia liberale (che voleva la costituzione) si spaventò delle richieste radicali e socialiste del proletariato. Temendo di perdere le loro proprietà, preferirono riallearsi con i vecchi regimi (monarchia, esercito) per ristabilire l'ordine.

Eredità: nonostante il fallimento, il 1848 fu irreversibile. L'assolutismo era morto. La questione nazionale (italiana, tedesca) e la questione sociale (operaia) erano ormai i temi centrali che avrebbero dominato la storia europea successiva.

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