Schelling fu prima allievo di Fichte, poi suo critico. Pur partendo dalle stesse premesse (superare il dualismo kantiano), Schelling trova la soluzione di Fichte insoddisfacente.
La critica a Fichte: Fichte ha ridotto la Natura (il Non-Io) a un semplice "ostacolo" per l'Io, un oggetto morto che serve solo alla nostra morale.
Schelling, influenzato anche dagli studi scientifici (galvanismo, magnetismo) e dal Romanticismo, vuole ridare dignità alla Natura.
Fase 1. La Filosofia della Natura (Naturphilosophie)
Per Schelling, la Natura non è materia inerte. È "spirito addormentato" o "intelligenza inconscia". È un organismo vivente, dinamico, che possiede una sua spiritualità. La Natura è strutturata secondo polarità (come i poli di un magnete: attrazione/repulsione). In essa agisce un principio spirituale inconscio che cerca di emergere, evolvendosi dalla materia inorganica, alla vita, fino alla coscienza (l'uomo).
- La Natura è l'Odissea dello Spirito: è lo Spirito che, uscendo da sé, si fa oggettivo (Natura) per poi, gradualmente, tornare a sé come coscienza (Io).
Fase 2. L'Idealismo trascendentale
Questa è la visione speculare. Se la Natura è "spirito visibile", l'Io (la coscienza) è "natura invisibile". Qui Schelling descrive il percorso inverso: come lo Spirito, partendo dalla sensazione, giunge all'autocoscienza e alla volontà.
Fase 3. La Filosofia dell'Identità (il culmine)
Schelling unifica le due fasi. Fichte aveva detto: Io > Natura. Schelling dice: Io = Natura.
Esiste un principio unitario, l'Assoluto, che è la perfetta identità di Spirito e Natura (Soggetto e Oggetto).
Spirito e Natura non sono due cose diverse, ma i due "poli" della stessa realtà (l'Assoluto).
- Se guardiamo l'Assoluto dal lato oggettivo, vediamo la Natura (che tende alla coscienza).
- Se guardiamo l'Assoluto dal lato soggettivo, vediamo lo Spirito (l'Io, che si riconosce nella natura).
L'organo della Filosofia: l'arte
Se l'Assoluto è questa identità indifferenziata, come possiamo coglierlo? Schelling dà la risposta più romantica: l'organo per cogliere l'Assoluto è l'intuizione estetica, ovvero l'Arte.
Perché? Perché nell'opera d'arte si fondono perfettamente:
- Un elemento inconscio (l'ispirazione, il "genio", la Natura che parla attraverso l'artista).
- Un elemento conscio (la tecnica, la volontà, lo Spirito dell'artista che plasma la materia).
L'opera d'arte è la sintesi perfetta, visibile e finita, dell'identità infinita di Spirito e Natura. È la "rivelazione" dell'Assoluto.
In sintesi: l'Assoluto è l'identità di Soggetto e Oggetto (Natura e Spirito). La Natura è spirito vivente e inconscio. L'arte è lo strumento supremo per cogliere questa unità.