1. Il contesto storico e la svolta etica: dalla polis al cosmo

L'Ellenismo è il periodo storico che si fa convenzionalmente iniziare con la morte di Alessandro Magno (323 a.C.) e terminare con la battaglia di Azio (31 a.C.), che segna l'inizio del dominio romano.

Cosa cambia? Tutto. La polis greca perde la sua centralità e i cittadini diventano sudditi di grandi regni. Questo genera un senso di smarrimento. La domanda fondamentale della filosofia non è più politica, ma esistenziale: "Come posso essere felice in un mondo caotico e imprevedibile?"

La filosofia si trasforma in una "medicina per l'anima". L'obiettivo comune a tutte le scuole è l'atarassia, la pace dell'anima.

2. Epicureismo: la filosofia del giardino

Fondata da Epicuro ad Atene, la sua scuola era chiamata "il Giardino". Il motto era: "Vivi nascosto". L'obiettivo è la felicità, intesa come piacere (edoné). Ma non un piacere sfrenato: il vero piacere è l'assenza di dolore nel corpo (aponia) e l'assenza di turbamento nell'anima (atarassia).

Il Quadrifarmaco (Tetrapharmakos)

  1. Non temere gli dèi: esistono, ma non si curano degli uomini.
  2. Non temere la morte: "Quando noi ci siamo, la morte non c'è; quando la morte c'è, noi non ci siamo più".
  3. Il piacere è facile da raggiungere: basta soddisfare i bisogni naturali e necessari (cibo, riposo, amicizia).
  4. Il dolore è facile da sopportare: se è lieve, è sopportabile. Se è acuto, dura poco.

La fisica atomista

L'universo è fatto di atomi e vuoto. Epicuro introduce il clinamen, una deviazione casuale degli atomi che garantisce la libertà di scelta.

3. Stoicismo: la filosofia del portico

Fondata da Zenone di Cizio, la scuola prende il nome dalla Stoà Poikìle ("Portico dipinto"). L'obiettivo è la felicità, che si raggiunge vivendo in modo conforme alla natura, cioè secondo Ragione (Logos).

La fisica: ordine e ragione universale

L'universo è un unico organismo vivente, governato da un ordine perfetto e necessario (fato). È un universo materialista e panteista (il divino è in ogni cosa).

L'etica del dovere e dell'accettazione

La virtù consiste nel distinguere ciò che è in nostro potere (giudizi, opinioni) da ciò che non lo è (salute, ricchezza, morte). Dobbiamo concentrarci solo sul primo, accettando il resto con serenità. La felicità è apatia, la liberazione dalle passioni irrazionali.

"Il saggio stoico è come un cane legato a un carro. Può scegliere di seguire docilmente il carro (il destino) oppure può opporre resistenza, venendo trascinato lo stesso ma soffrendo".

4. Scetticismo: la filosofia del dubbio

Iniziato da Pirrone di Elide, lo Scetticismo (da sképsis, "ricerca") offre una via diversa. Il punto di partenza è che non possiamo conoscere la vera natura delle cose.

Dall'epoché all'atarassia

Di fronte all'incertezza, l'unica posizione saggia è la epoché, la sospensione del giudizio. Se smettiamo di affannarci per trovare una verità irraggiungibile, l'anima smette di essere turbata e raggiunge l'atarassia.

5. Cinismo: la filosofia del cane

Considerato il precursore delle filosofie ellenistiche, il Cinismo fu fondato da Antistene, allievo di Socrate, ma la sua figura più iconica è senza dubbio Diogene di Sinope. Il nome deriva da kynikos (κυνικός), "simile a un cane", un epiteto inizialmente dispregiativo che i cinici adottarono con orgoglio.

Vivere secondo natura, contro le convenzioni

Per i cinici, la felicità non si trova nelle ricchezze, nel potere o nell'onore, ma nella virtù, che consiste nel vivere in modo conforme alla natura. Questo significava un rifiuto radicale di tutte le convenzioni sociali (nomoi), considerate artificiali e corrotte. Il saggio cinico pratica l'askesis, un duro allenamento per fortificare il corpo e l'anima e raggiungere l'autarkeia, la totale autosufficienza.

L'ideale del saggio

Il cinico è un "cittadino del mondo" (cosmopolita), non appartiene a nessuna polis. Vive con il minimo indispensabile, spesso in povertà volontaria, disprezzando i beni materiali e praticando l'anaideia, la "spudoratezza", ovvero la libertà di agire in pubblico senza vergognarsi dei bisogni naturali.

"Cerco l'uomo". - Diogene, mentre vagava di giorno con una lanterna accesa.

Famoso è il suo incontro con Alessandro Magno. Trovandolo a prendere il sole, il condottiero gli offrì qualunque cosa desiderasse. La risposta di Diogene fu: "Togliti dal sole".

Tabella comparativa riepilogativa

Caratteristica Epicureismo Stoicismo Scetticismo Cinismo
Obiettivo Atarassia (assenza di turbamento) e Aponia (assenza di dolore) Apatia (liberazione dalle passioni) e vivere secondo natura Atarassia (imperturbabilità) Autarkeia (autosufficienza) e virtù
Via per la felicità Calcolo razionale dei piaceri; liberazione dalle paure (Quadrifarmaco) Accettazione del destino; distinzione tra ciò che dipende da noi e ciò che non Sospensione del giudizio (epoché) Rifiuto radicale delle convenzioni sociali (nomoi) e allenamento (askesis)
Fisica Materialista e atomista. Esiste il clinamen (libertà) Materialista e panteista. Tutto è governato dal Logos (destino) Non si pronuncia sulla vera natura del mondo Disinteresse per la fisica e la metafisica; focus sull'etica pratica
Atteggiamento politico "Vivi nascosto". Astensione dalla vita pubblica. L'amicizia è centrale. Impegno e dovere. Cosmopolitismo, siamo tutti cittadini del mondo. Conformarsi alle usanze locali, senza convinzioni assolute. Cosmopolitismo. Rifiuto della politica e delle leggi della polis.
Figura del saggio Colui che sa scegliere i piaceri giusti e vive con sobrietà. Colui che vive secondo ragione, accetta il fato ed è libero dalle passioni. Colui che dubita di tutto e sospende il giudizio. Colui che è autosufficiente, vive secondo natura e disprezza i beni materiali.

Lessico ellenistico essenziale

Apatia (ἀπάθεια)
Per gli Stoici, è l'ideale di impassibilità raggiunto dal saggio. Non significa "indifferenza" nel senso moderno, ma "assenza di passioni" (πάθος, pathos), ovvero liberazione dalle emozioni irrazionali che turbano l'anima come paura, desiderio smodato, afflizione e piacere eccessivo.
Aponia (ἀπονία)
Per gli Epicurei, è l'assenza di dolore fisico (πόνος, ponos). Insieme all'atarassia, costituisce il vero piacere e la vera felicità.
Askesis (ἄσκησις)
Letteralmente "esercizio", "allenamento". Per i Cinici, era la pratica costante e rigorosa di autodisciplina, fatica e privazione per fortificare il carattere, liberarsi dai desideri superflui e raggiungere l'indifferenza verso il dolore e il piacere.
Atarassia (ἀταραξία)
È l'obiettivo comune a quasi tutte le filosofie ellenistiche. Significa "assenza di turbamento", "imperturbabilità". È uno stato di profonda quiete e serenità dell'anima, libera da ansie e paure.
Autarkeia (αὐτάρκεια)
Termine chiave per i Cinici e ripreso dagli Stoici. Significa "autosufficienza". È la condizione del saggio che basta a se stesso per essere felice, non avendo bisogno di beni esterni, onori o persino altre persone.
Clinamen
(Termine latino) Per Epicuro, è la deviazione spontanea e casuale degli atomi durante la loro caduta nel vuoto. Questa piccola "svolta" rompe il determinismo meccanicistico e garantisce lo spazio per la libertà umana.
Epoché (ἐποχή)
Per gli Scettici, è la "sospensione del giudizio". Di fronte all'impossibilità di conoscere la vera natura delle cose, il saggio si astiene dal formulare qualsiasi giudizio definitivo. È la via maestra per raggiungere l'atarassia.
Logos (λόγος)
Termine greco polisemico ("parola", "ragione", "discorso"). Per gli Stoici, è la Ragione divina, il principio attivo e ordinatore che permea l'intero universo. Vivere secondo natura significa vivere in accordo con il Logos.

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