I Sofisti

Dalla physis all'anthropos: la svolta umanistica del V sec. a.C.

1. Introduzione generale

Nel V secolo a.C., il baricentro della filosofia si sposta ad Atene. Non si indaga più il cosmo (l'acqua, l'aria, l'atomo), ma l'uomo, la politica, le leggi e il linguaggio. È la cosiddetta svolta antropologica.

Chi erano i Sofisti? Inizialmente il termine significava "saggio". Successivamente assunse una connotazione negativa. Furono i primi professionisti del sapere (si facevano pagare) e insegnavano l'arte della retorica (l'arte del persuadere) per primeggiare nella politica democratica.

I tre caratteri fondamentali:

2. Protagora di Abdera: il relativismo

Protagora è il massimo esponente della prima sofistica. La sua filosofia si fonda sull'esperienza umana.

"L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono".

Questa frase sancisce la nascita del relativismo gnoseologico: non esiste una verità oggettiva. Se il vento soffia, è freddo per chi ha la febbre e caldo per chi sta bene. Entrambe le sensazioni sono vere.

Il criterio dell'utile

Se tutto è vero, come si governa la città? Protagora sostituisce il criterio di verità con quello di utilità. Il sapiente non è chi conosce il vero (che non esiste), ma chi sa persuadere la comunità a scegliere ciò che è più utile per la sopravvivenza e il benessere comune.

3. Gorgia da Lentini: il nichilismo

Se Protagora afferma che tutto è vero (soggettivamente), Gorgia estremizza il pensiero fino al nichilismo (nulla esiste).

Le tre tesi (contro Parmenide)

  1. Nulla esiste (l'Essere non c'è).
  2. Se anche esistesse, non sarebbe conoscibile (il pensiero non coincide con la realtà).
  3. Se anche fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile (la parola è diversa dalla cosa).
La retorica come farmaco Visto che la verità non esiste, la parola (Logos) diventa uno strumento di dominio emotivo. Nell'Encomio di Elena, Gorgia dimostra che la parola può agire sull'anima come un farmaco agisce sul corpo: può avvelenare o curare, indipendentemente dalla verità.
Il tetralemma di Gorgia

Nell'Encomio di Elena, Gorgia dimostra l'innocenza di Elena analizzando le uniche 4 cause possibili che l'hanno spinta a Troia:

1. Il fato o volontà divina Se ha agito per volere degli dei, l'umano non può opporsi. → È innocente.
2. Violenza fisica (bia) Se è stata rapita con la forza, è una vittima da compatire, non da punire. → È innocente.
3. La parola (logos) La parola è un "gran dominatore" che costringe l'anima (psicagogia) e inganna la mente. → È innocente.
4. Amore (eros) Se Eros è un dio, è invincibile. Se è una malattia, va curata. → È innocente.
Conclusione (c.v.d.): in nessuno di questi casi Elena è responsabile delle sue azioni.

4. Tabella di confronto

Concetto Protagora Gorgia
Atteggiamento Relativismo (la verità è soggettiva) Nichilismo (la verità non esiste)
Scopo della parola Utilità politica (il bene comune) Incantamento e persuasione pura
Rapporto con la realtà L'uomo è il metro della realtà Rottura tra Pensiero, Essere e Parola

5. Conclusione

I Sofisti hanno liberato il pensiero dalle tradizioni, ponendo le basi per la democrazia, la linguistica e la sociologia. Tuttavia, il rischio insito nel loro pensiero è lo scetticismo radicale: se non c'è verità, la giustizia rischia di diventare semplicemente l'opinione del più forte a parole.

Sarà compito di Socrate e Platone cercare di ricostruire una base di verità universale per sconfiggere il relativismo sofistico.

📄 Physis e Nomos nella seconda sofistica