Le Guerre d'Indipendenza e l'Unità d'Italia (1848-1870)
Come l'Italia è passata da "mera espressione geografica" a Stato unitario.
1. Il contesto: l'Italia pre-48
Prima del 1848, l'Italia era un puzzle:
- Nord-Est: Regno Lombardo-Veneto (Impero Austriaco).
- Nord-Ovest: Regno di Sardegna (Savoia). L'unico indipendente.
- Centro: Ducati (Parma, Modena, Toscana) legati all'Austria.
- Centro: Stato Pontificio (Papa).
- Sud: Regno delle Due Sicilie (Borbone).
2. 1848: La prima guerra d'Indipendenza (Il falso inizio)
L'Europa è in fiamme ("primavera dei popoli"). Milano (le "Cinque Giornate") e Venezia si ribellano.
- L'intervento: Carlo Alberto (Re di Sardegna) dichiara guerra all'Austria.
- Il fallimento:
- Esitazione: Carlo Alberto è lento ("Re Tentenna").
- Defezioni: il Papa e gli altri sovrani italiani ritirano le truppe.
- Forza austriaca: Radetzky si riorganizza.
- Risultato: sconfitta piemontese (Custoza, Novara). Carlo Alberto abdica per Vittorio Emanuele II.
- Lezione: l'Italia non può "farsi da sola". Serve un alleato.
3. Gli anni '50: Il "cervello" all'opera (Cavour)
Entra in scena Camillo Benso, conte di Cavour, primo ministro piemontese (1852).
Il suo piano:
- Modernizzare il Piemonte (ferrovie, commercio).
- Ottenere un alleato (la Francia di Napoleone III).
- Provocare l'Austria per far scattare un'alleanza difensiva.
Mossa chiave: partecipa alla Guerra di Crimea (1855) solo per sedersi al tavolo dei vincitori (Congresso di Parigi) e parlare della "questione italiana".
4. 1859: La seconda guerra d'Indipendenza
Accordi di Plombières (1858): alleanza segreta Cavour-Napoleone III. La Francia aiuterà il Piemonte solo se l'Austria attacca per prima. In cambio, il Piemonte cederà Nizza e Savoia.
- La provocazione: Cavour mobilita l'esercito al confine.
- L'errore austriaco: l'Austria manda un ultimatum e dichiara guerra.
- La guerra: vittorie franco-piemontesi (Magenta, Solferino).
- Il tradimento: Napoleone III firma l'Armistizio di Villafranca. Temeva un'Italia troppo forte e una reazione della Prussia.
- Risultato: il Piemonte ottiene la Lombardia, ma non il Veneto.
5. 1860: L'anno miracoloso (Garibaldi, "la spada")
La spedizione dei Mille: Giuseppe Garibaldi e 1000 "camicie rosse" salpano da Quarto per liberare il Sud. Cavour ufficialmente "non approva", ma sotto banco aiuta.
- La conquista: sbarcano a Marsala e liberano la Sicilia, poi risalgono la penisola ed entrano trionfanti a Napoli.
- Il rischio: Garibaldi ora punta a Roma, protetta dai Francesi.
- La mossa di Cavour: l'esercito piemontese scende verso sud (invadendo lo Stato Pontificio) per fermare Garibaldi prima che attacchi Roma.
- L'incontro di Teano: Garibaldi incontra Vittorio Emanuele II e gli consegna il Sud ("Obbedisco").
6. 17 marzo 1861: nasce il Regno d'Italia
Il Parlamento a Torino proclama Vittorio Emanuele II re d'Italia.
ATTENZIONE: l'Italia è fatta, ma non è completa. Mancano ancora:
- Il Veneto (Austria)
- Roma (Papa)
7. Il completamento (1866 e 1870)
L'Italia sfrutta le guerre altrui (soprattutto della Prussia).
1866: terza guerra d'Indipendenza (annessione del Veneto)
L'Italia si allea alla Prussia contro l'Austria. Pur perdendo le battaglie (Custoza, Lissa), la Prussia stravince la sua guerra e l'Austria è costretta a cedere il Veneto.
1870: Presa di Roma (la questione romana)
La Francia (protettrice del Papa) è in guerra con la Prussia. Napoleone III viene sconfitto e ritira le truppe da Roma. L'esercito italiano ha via libera.
- 20 settembre 1870: breccia di Porta Pia. Roma è presa.
- 1871: Roma diventa la capitale d'Italia.
8. I protagonisti
- Mazzini (l'anima): l'ideologo repubblicano che ha acceso la fiamma.
- Cavour (il cervello): ll politico e diplomatico che ha tessuto la tela.
- Garibaldi (la spada): l'eroe d'azione che ha conquistato il Sud.
- Vittorio Emanuele II (il simbolo): il Re che ha unito le varie fazioni.