Il guidrigildo conteso

Simulazione di un processo longobardo

Benvenuti, giovani arimanni! In questa attività diventerete protagonisti della giustizia longobarda. Un mondo senza avvocati, prove scientifiche o codici complessi come i nostri, ma basato sull'onore, la forza del clan (fara) e il giudizio divino. Lo scopo è risolvere una disputa per evitare la temibile faida (vendetta privata).


Lo scenario

Durante una festa, l'arimanno Gualtiero accusa il suo vicino Rodolfo di avergli rubato un prezioso cavallo da guerra. Rodolfo nega con sdegno, sostenendo che il cavallo sia scappato e che Gualtiero, alterato dal vino, cerchi solo un pretesto per disonorarlo. Come si risolverà la contesa?


I ruoli nel processo

Clicca su ogni ruolo per scoprire il tuo compito.

Il/la giudice (duca o gastoldo)

Il tuo obiettivo non è trovare la "verità assoluta", ma mantenere la pace ed evitare che le famiglie dei due litiganti inizino una faida sanguinosa. Ascolti le parti, valuti la credibilità dei testimoni e cerchi di proporre una soluzione economica (il pagamento di una parte del guidrigildo). Se tutto fallisce, a te spetta l'ultima, terribile decisione: invocare il giudizio di Dio attraverso l'ordalìa.

Accusatore/accusatrice e accusato/a

Non state difendendo solo voi stessi, ma l'onore di tutta la vostra famiglia (fara). Dovete preparare un discorso breve ma appassionato per convincere l'assemblea. L'accusatore deve mostrare la gravità dell'offesa subita, mentre l'accusato deve difendere la propria reputazione di uomo libero e d'onore. La vostra credibilità è la vostra arma più potente.

I compurgatori/le compurgatrici (testimoni giurati)

Voi siete chiamati dall'accusato. Il vostro compito non è dire "ho visto che non è stato lui", ma giurare solennemente sulla sua innocenza e sul suo onore. Siete i garanti della sua buona reputazione. La vostra parola ha un peso enorme, ma se giurate il falso, la punizione divina (e terrena) sarà terribile!

Gli arimanni (assemblea dei guerrieri)

Voi siete il popolo longobardo in armi. Ascoltate il processo, mormorate, mostrate approvazione o dissenso. La vostra opinione conta. Quando il giudice prende una decisione, la convalidate con un gesto potente e sonoro: battendo le vostre lance (o le penne sul banco!) sugli scudi. Siete il cuore pulsante della comunità.


Le fasi del processo

  1. L'accusa: Gualtiero si presenta davanti al Duca e lancia pubblicamente la sua accusa.
  2. La difesa: Rodolfo risponde, negando ogni addebito e chiamando i suoi compurgatori a giurare per lui.
  3. La mediazione: il duca propone un accordo economico per chiudere la questione. Le parti possono accettare o rifiutare.
  4. Il giudizio di Dio: se non c'è accordo, il duca decreta l'ordalìa. Il suo esito sarà inappellabile, perché considerato volontà divina.

Fonti e strumenti

Per argomentare durante il processo, potete consultare la legge più importante dei Longobardi. Cliccate qui sotto per leggere alcuni estratti dell'Editto di Rotari.


Simulatore dell'ordalìa

Sei l'accusato/a. Il duca ha decretato l'ordalia del "sasso sacro". Devi pescare un sasso da un sacchetto che ne contiene dieci bianchi (innocenza) e uno nero (colpa). Affidati al giudizio divino!


Discussione finale (debriefing)

Ottimo lavoro! Ora che il processo si è concluso, usiamo questa esperienza per riflettere insieme sulla mentalità e la società dei Longobardi. Provate a rispondere a queste domande:

  1. Che differenza fondamentale c'è tra la giustizia longobarda che abbiamo simulato e quella di oggi? (Pensate al ruolo delle prove, dei testimoni e del giudice).
  2. Secondo voi, l'ordalia era un sistema di giustizia o di superstizione? Poteva funzionare per mantenere l'ordine sociale? Se sì, come?
  3. Quale ruolo ha avuto la comunità (gli arimanni) nel nostro processo? Era importante la sua approvazione?
  4. Il corpo della persona (con le ferite, le prove di forza, etc.) e il soprannaturale (il giudizio di Dio) erano centrali. Cosa ci dice questo della loro cultura?
  5. Confronta un articolo dell'Editto di Rotari (es. sul furto) con una legge italiana di oggi. Quali sono le differenze più evidenti nel modo di pensare la legge e la punizione?