Filosofi pluralisti: Empedocle e Anassagora

Dopo i primi filosofi monisti (Talete, Anassimene, Anassimandro, Parmenide, Eraclito), che cercavano un unico principio (archè) per spiegare tutta la realtà, emersero i Pluralisti. Questi filosofi tentarono di conciliare l'Essere immutabile di Parmenide con l'evidenza del molteplice e del mutamento nel mondo sensibile.

Per farlo, postularono l'esistenza di molteplici principi originari (elementi) che sono eterni e immutabili in sé, ma la cui combinazione e separazione dà origine alla nascita, alla morte e al cambiamento di tutte le cose che vediamo.

Principi materiali: le quattro "radici" (rhizomata)

Empedocle identificò quattro elementi primordiali, qualitativamente diversi ed eterni. Non li chiamò "elementi" (stoicheia), ma "radici":

  • Fuoco (associato a Zeus)
  • Aria (associata a Era)
  • Acqua (associata a Nestis o Persefone)
  • Terra (associata a Aidoneo)

Queste radici sono: qualitativemente immutabili, quantitativamente fisse e compenetrabili.

Le forze motrici: Amore (Philia) e Odio (Neikos)

Le radici sono passive. A muoverle e combinarle sono due forze cosmiche, anch'esse materiali e divine:

  • Amore (Philia): è la forza aggregante, unitiva. Tende a mescolare gli elementi.
  • Odio (Neikos) o Contesa: è la forza disgregante, separatrice. Tende a dividere gli elementi.

Il ciclo cosmico

L'universo di Empedocle è ciclico, determinato dall'interazione tra Amore e Odio, e attraversa quattro fasi:

  1. Lo Sfero (dominio dell'Amore): unità perfetta e omogenea.
  2. Ingresso dell'Odio: inizia la separazione e la formazione del mondo.
  3. Il nostro mondo (equilibrio instabile): Amore e Odio lottano.
  4. Dominio dell'Odio: caos e separazione totale.
  5. (E poi il ciclo ricomincia con il ritorno dell'Amore)

Teoria della conoscenza (gnoseologia)

Empedocle sostiene il principio "il simile conosce il simile" (similia similibus percipiuntur). Ogni cosa emana degli "effluvi" (aporroiai), particelle che entrano nei pori degli organi di senso e incontrano elementi simili già presenti in noi, permettendo la sensazione.

Principi materiali: i "semi" (spermata)

Anassagora porta il pluralismo all'estremo. I principi non sono solo quattro, ma infiniti in numero e infinitamente divisibili. Questi sono i "semi" (spermata) o "omeomerie" (parti simili).

Il principio: "Tutto è in tutto" (omnia in omnibus)

Nel caos iniziale (migma), ogni particella conteneva semi di *tutte* le altre cose. Anche ora, ogni oggetto (es. pane) contiene semi di tutto (ossa, sangue, oro), ma appare come "pane" perché in esso prevalgono i semi del pane. Questo spiega la nutrizione (il pane diventa carne perché contiene già semi di carne).

La forza motrice: il Nous (Mente/Intelletto)

Per spiegare il passaggio dal caos all'ordine, Anassagora introduce il Nous (Intelletto). È una forza motrice esterna alla materia, "purissima" e "non mescolata".

Il Nous non crea la materia (che è eterna), ma la ordina: ha impresso al migma originario un movimento vorticoso (turbine) che ha separato i semi e generato il cosmo.

Teoria della conoscenza (gnoseologia)

Opposta a Empedocle, la conoscenza avviene per contrasto: "il dissimile conosce il dissimile" (contraria contrariis). Sentiamo il freddo perché la nostra mano è calda (diversa).

Spiegazioni naturalistiche

Anassagora spiegò razionalmente i fenomeni celesti, cosa che gli costò un'accusa di empietà:

  • Il Sole è una pietra incandescente.
  • La Luna è fatta di terra e riflette la luce.
Caratteristica Empedocle Anassagora
Principi (elementi) 4 Radici (Terra, Aria, Fuoco, Acqua) Infiniti "semi" (spermata) qualitativamente diversi
Natura delle cose Composti in diverse proporzioni delle 4 radici Miscele in cui prevale un tipo di seme ("tutto è in tutto")
Forza motrice 2 Forze materiali interne (Amore e Odio) 1 Forza esterna, ordinatrice (Nous - Intelletto)
Cosmologia Ciclo cosmico eterno (Sfero <-> Caos) Formazione lineare del cosmo da un migma iniziale tramite vortice
Conoscenza Il simile conosce il simile (effluvi) Il dissimile conosce il dissimile (contrasto)
Archè (ἀρχή)
In greco, "principio", "origine". Per i primi filosofi (monisti), era l'unica sostanza fondamentale da cui tutto deriva.
Effluvi (aporroiai)
(Empedocle) Minuscole particelle che si staccano da ogni oggetto e, entrando nei pori degli organi di senso, permettono la percezione.
Gnoseologia
Dal greco gnosis (conoscenza) e logos (discorso). È la branca della filosofia che studia la natura, i limiti e la validità della conoscenza umana.
Migma (μίγμα)
(Anassagora) La "miscela" primordiale, caotica e indistinta, in cui tutti i semi erano mescolati prima dell'intervento del Nous.
Nous (νοῦς)
(Anassagora) "Mente" o "Intelletto". È il principio ordinatore, separato dalla materia, che avvia il processo di formazione del cosmo imprimendo un vortice al migma.
Omeomerie (ὁμοιομέρειαι)
Termine (usato da Aristotele, non da Anassagora) per descrivere i "semi". Significa "parti simili", indicando che ogni parte, per quanto piccola, è qualitativamente simile al tutto da cui proviene (es. un frammento d'oro è ancora oro).
Philia (φιλία) e Neikos (νεῖκος)
(Empedocle) Rispettivamente "Amore" e "Odio" (o Contesa). Le due forze cosmiche che muovono le quattro radici, aggregandole (Amore) o separandole (Odio).
Pluralisti
Quei filosofi (come Empedocle, Anassagora e gli atomisti) che, per superare la sfida di Parmenide, postularono l'esistenza non di uno, ma di molteplici principi eterni la cui combinazione genera il mutamento.
Radici (rhizomata)
(Empedocle) Il nome dato ai quattro principi eterni: Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Sfero (Σφαῖρος)
(Empedocle) Lo stato di unità perfetta, una sfera omogenea in cui l'Amore tiene tutte le quattro radici completamente mescolate, prima che l'Odio inizi il processo di separazione.