L'ostacolo e lo specchio

Un confronto creativo tra la filosofia di Fichte e Schelling

Fichte e Schelling bloccati da una quercia caduta nel bosco

1. Obiettivo e scenario

Obiettivo didattico: questa breve attività serve a consolidare la capacità di distinguere la diversa concezione della Natura nell'Idealismo: come "Non-Io" e limite (Fichte) o come "Spirito inconscio" (Schelling).

Lo scenario: immagina che J.G. Fichte e F.W.J. Schelling stiano facendo una passeggiata in un bosco fitto e antico, come quello nell'immagine qui sopra. Improvvisamente, si trovano davanti a una gigantesca quercia caduta di recente, che blocca completamente il sentiero fangoso. Non c'è modo di aggirarla facilmente.

2. L'esercizio: il dialogo

Consegna: leggi il seguente dialogo. I due filosofi interpretano l'evento della quercia caduta secondo i principi della propria filosofia. Completa le battute mancanti (indicate dalle istruzioni tra parentesi) immedesimandoti nel loro pensiero.

FICHTE: «Fermati, Friedrich. Guarda questo tronco. Non è semplicemente un pezzo di legno. Per il mio Io, questa quercia rappresenta...»
(Completa la frase spiegando il concetto di Non-Io, di limite e di Streben morale).


SCHELLING: «Ti sbagli, Johann. Tu vedi solo qualcosa di morto contro cui scontrarti. Io invece, guardando la corteccia e le foglie, sento che...»
(Completa la frase spiegando il concetto di Natura come Spirito visibile/inconscio e l'identità tra soggetto e oggetto).


FICHTE: «E quindi, cosa dovremmo fare ora secondo te?»

SCHELLING: «Contemplarla, o forse cercare l'armonia con essa, riconoscendo che la stessa forza che l'ha fatta crescere è in noi. Ma tu, Johann, cosa farai?»

FICHTE: «Io farò l'unica cosa che un uomo libero deve fare davanti a un limite: ...»
(Concludi con l'azione pratica fichtiana).

3. Soluzione e chiave di lettura

Usa questa chiave di lettura per l'autocorrezione o per la discussione in classe dopo aver completato l'esercizio.

La prospettiva di Fichte

  • La risposta dovrebbe focalizzarsi sul fatto che la quercia è il Non-Io.
  • Non è un oggetto indipendente, ma un ostacolo posto inconsciamente dall'Io stesso.
  • Il fine di questo ostacolo è permettere all'Io di esercitare la sua libertà morale attraverso lo sforzo (Streben) di superarlo.
  • La reazione finale deve essere l'azione pratica: cercare di scavalcare, spostare o tagliare il tronco per affermare la vittoria dello Spirito attivo sulla materia inerte.

La prospettiva di Schelling

  • La risposta dovrebbe sottolineare che la quercia non è materia morta, ma Spirito addormentato o intelligenza inconscia.
  • Schelling vede nella natura una forza vitale identica a quella che è in lui (filosofia dell'identità).
  • Non c'è scontro, ma continuità tra l'Io che guarda e la Natura guardata. L'atteggiamento è più contemplativo o estetico, volto a cogliere l'Assoluto che si manifesta nell'organismo naturale.