Un'analisi dei suoi pilastri filosofici (354-430 d.C.)
Per Agostino, fede e ragione non sono nemiche. Sono due strumenti complementari per raggiungere l'unica Verità (Dio).
Credo ut intelligam ("Credo per capire"): la fede è il punto di partenza. Devi fidarti per poter sbloccare la piena comprensione razionale dei misteri.Intelligo ut credam ("Capisco per credere"): la ragione ha il compito di illuminare, indagare e rafforzare ciò che la fede ha accolto.L'aneddoto del bambino sulla spiaggiaPer illustrare i limiti della ragione di fronte al mistero, Agostino racconta che, meditando sulla Trinità sulla spiaggia, vide un bambino che, con una conchiglia, cercava di versare tutta l'acqua del mare in una piccola buca nella sabbia.
Agostino gli fece notare l'impossibilità dell'impresa. Il bambino (identificato poi con un angelo) gli rispose: "È più facile per me fare questo, che per te, con la tua mente finita, comprendere l'infinito mistero di Dio."
Agostino combatte lo scetticismo con un argomento che anticipa Cartesio:
Si fallor, sum ("Se mi inganno, esisto"). Anche se dubito di tutto, non posso dubitare del mio stesso dubbio. E se dubito, penso. Se penso, esisto.
In interiore homine habitat veritas ("Nell'uomo interiore abita la verità"). La verità non la troviamo nel mondo sensibile, ma dentro di noi.
Ma come può la nostra mente finita contenere verità eterne (es. 2+2=4)?
Risposta: non siamo noi a produrre la verità. È Dio, come un sole interiore, che "illumina" la nostra mente, permettendoci di "vedere" (cogliere) queste verità eterne, che sono le Idee divine (modelli platonici nella mente di Dio).
Dopo aver abbandonato il Manicheismo (che credeva in due dèi opposti, Bene e Male), Agostino deve spiegare come un Dio unico e Buono permetta il male.
La soluzione radicale: il male non ha una sostanza propria. Non è un "essere", ma un'"assenza di essere" o una privazione del bene (privatio boni). Come il buio è solo assenza di luce.
Il peccato nasce dal libero arbitrio. È una perversione della volontà: la volontà umana, creata buona, si distoglie dal Bene supremo (Dio) per rivolgersi a beni inferiori (potere, piacere), trattandoli come se fossero il bene assoluto.
Cosa faceva Dio prima di creare il mondo? Domanda senza senso. Dio non ha creato il mondo nel tempo; ha creato il mondo insieme al tempo.
Dio vive in un eterno presente. Il tempo è una creatura, una caratteristica del mondo creato.
Non è una realtà oggettiva "fuori", ma una realtà psicologica: una distentio animi (una "distensione" o "dilatazione" dell'anima).
Dopo il peccato originale di Adamo, la natura umana è corrotta (è una massa damnata). La nostra volontà è schiava delle concupiscenze.
Pelagio sosteneva che l'uomo, con la sua sola volontà, potesse scegliere di fare il bene e salvarsi.
Agostino risponde duramente: il libero arbitrio (post-caduta) è sufficiente solo per compiere il male. Per compiere il vero bene e ottenere la salvezza, è indispensabile un intervento soprannaturale: la Grazia di Dio. La Grazia è un dono gratuito, che Dio concede solo ad alcuni (i predestinati).
Scritta dopo il Sacco di Roma (410 d.C.) per difendere i cristiani dall'accusa di aver causato la caduta dell'Impero.
La storia umana non è ciclica (come per i Greci), ma lineare (ha un inizio, un centro e una fine).
La storia è il teatro di un conflitto spirituale tra due "città" (comunità mistiche):
Queste due città sono mescolate nel mondo e saranno separate solo alla fine dei tempi.
Un rapido ripasso dei termini fondamentali di Agostino: